La parabola del ricco senza nome e del povero Lazzaro è una di quelle pagine che ci portiamo dentro come sorgente di comportamenti maggiormente ricchi di fede e di umanità.
Il ricco è senza nome perché si identifica con le sue ricchezze, spesso il denaro diventa come la seconda natura, la seconda pelle di una persona. Il povero ha il nome dell’amico di Gesù, Lazzaro (si possono ricordare i «lazzaretti» sorti per alleviare le malattie nel Medio Evo cattolico). Il Vangelo non usa mai dei nomi propri nelle parabole, solo qui fa un’eccezione, per dire che ogni povero è un amico di Dio.