S. Natale 2022

Natale è l’umile gloria di Dio che si fa uomo.

Mi arrischio a scrivere che per vivere il Natale cristiano non basta arrestarsi con nostalgia alle tradizioni passate adatte solo per affermare con amarezza: «una volta sì che era Natale». Probabilmente non è neppure sufficiente aggrapparsi al romanticismo o al sentimentalismo intimistico del panettone soffice.

Natale è qualcosa di immensamente più grande… ma anche più semplice e piccolo.

Pensiamo a Maria Santissima che avvolge e abbraccia, scalda, nutre il bambino creatore del mondo intero.

Impersoniamoci in Giuseppe: è molto più che un semplice spettatore di tutta la scena e della stessa gloria natalizia.

Natale è l’umiltà di Dio che si fa trovare bimbo indifeso.

Mi sorge l’intuizione che il vero Dio manifestato in Gesù Cristo sia sempre stato debole, fragile, pronto al rischio di amare sino alla fine. È onnipotente sì, presente in ogni luogo, ma non secondo la nostra mentalità ancora bisognosa di conversione.

Verrebbe naturale iniziare enumerando i tantissimi «è Natale quando». Ma probabilmente questo listone non andrebbe a cogliere la realtà più bella e prodigiosa di ogni Natale: Dio viene non solo se siamo «buoni» (finiamo di raccontarci favole), ma scende proprio nella profondità delle nostre tenebre, sfiducia, disperazione, paure… insomma nelle e attraverso le nostre piccole «morti» quotidiane. È lì. E ci salva.

Buon Natale di umile gloria.

«Amico, vieni più avanti!» – XXII domenica del tempo ordinario, 28 agosto 2022

Lasciamo che sia il Signore Gesù a chiamarci in prima fila, o siamo noi con il nostro orgoglio a voler sempre primeggiare? Magari per sentirci importanti, rispettati, amati, colmi di successi…

Sottolineo solo tre aspetti del ricchissimo vangelo di domenica prossima: mitezza, umiltà, sapienza. Leggi tutto “«Amico, vieni più avanti!» – XXII domenica del tempo ordinario, 28 agosto 2022”

Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. VI domenica di Pasqua

«Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

 

Dio Padre, il Figlio Gesù Cristo, lo Spirito Santo che abitano in noi.

Anche quando non ne siamo consapevoli o non ce ne accorgiamo. Persino nei momenti in cui siamo divorati dai sensi di colpa. O, come la maggioranza statistica degli adolescenti e dei giovani, che non nutrono alcuna stima di se stessi. Rifugiandosi poi nelle due facce della stessa medaglia del pessimismo: l’apparente vuoto mascherato negli eccessi di ogni tipo o la mancanza di senso della vita che si manifesta in giornate intere chiusi in camera davanti al computer, in depressioni varie, anoressie, bulimie, eccetera. Tutti tunnel di cui la persona interessata non vede l’uscita, continuando a scontrarsi con buie, ruvide e troppo fredde pareti.

Tutto queste esprime una parte della verità.

Ma, per uno sguardo che ha incontrato Dio, è troppo poco per descrivere la totalità: quella di cui si è parlato sinora è solo la superficie.

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