Meditazione sul vangelo della quinta domenica di quaresima, con san Francesco di Sales

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (8,1-11)

 

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.

Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.

Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.

Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

 

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Via Crucis e Via Lucis con san Francesco di Sales

(ANS – Roma) – Ad inizio quaresima una comunità parrocchiale aveva chiesto se vi fosse una Via Crucis con riflessioni prese dai testi di San Francesco di Sales. Grazie alla collaborazione di don Paolo Mojoli, da Cremisan, per i testi, e della prof.ssa Elena Cristino, per la grafica, si è realizzata sia una Via Crucis, sia una Via Lucis, con i passi biblici che segnano le rispettive 14 stazioni e con spunti tratti dagli scritti di Francesco di Sales. Non sono commenti diretti agli episodi evangelici, ma sono brevi estratti dai suoi scritti, atti ad accompagnare la riflessione e la preghiera del cammino della croce e delle icone pasquali che si contemplano nella Via Lucis.

Tra le varie iniziative che si propongono per ricordare il 400° anniversario della morte di San Francesco, è senz’altro in sintonia col suo spirito quanto si accompagna con la preghiera, e aiuta a sintonizzare il cuore con l’amore di Dio, tanto più in questo tempo che è al centro del cammino dell’anno liturgico.

Grazie al lavoro dei traduttori, è possibile offrire queste due proposte nelle cinque lingue più diffuse nella Congregazione.

La presentazione è fruibile online in maniera interattiva, cliccando sul link della lingua che si desidera utilizzare:

VIA CRUCIS:

ITALIANO     ENGLISH      ESPAÑOL     FRANÇAIS    PORTUGUÊS

VIA LUCIS:

ITALIANO     ENGLISH      ESPAÑOL     FRANÇAIS    PORTUGUÊS

oppure nella versione PDF, scaricabile:

VIA CRUCIS:

ITALIANO     ENGLISH      ESPAÑOL     FRANÇAIS    PORTUGUÊS

VIA LUCIS:

ITALIANO     ENGLISH      ESPAÑOL     FRANÇAIS    PORTUGUÊS

In aggiunta a questo, don Maurizio Palazzo, maestro di cappella della Basilica di Maria Ausiliatrice, ha interpretato la Strenna di quest’anno con la composizione di un canto. Sulla musica Elena Cristino ha realizzato un video, accessibile qui.

L’arte e la bellezza sono linguaggi in piena sintonia con lo spirito di san Francesco di Sales e aiutano a tenere vivo il messaggio che il Rettor Maggiore ha proposto alla Famiglia Salesiana per celebrare e riscoprire il patrimonio carismatico del santo che Don Bosco ci ha indicato come ispirazione e modello: “Fate tutto per amore, nulla per forza”.

 

Vedi anche info ans

Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

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Meditazione sul vangelo della quarta domenica di quaresima (Laetare – Gioite), con san Francesco di Sales (27-03-2022)

+ Dal Vangelo secondo Luca (15,1-3.11-32)

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.

Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

Abbiamo ascoltato, magari anche pregato e meditato questo brano molte volte, durante la nostra vita. È possibile che l’abbiamo anche analizzato con attenzione, spiegato e reso attuale a favore di altre persone: lo sappiamo quasi a memoria.

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È lo Spirito che fa i Santi. Intervista alla Dott.ssa Lodovica Maria Zanet

Stupenda intervista a:

Lodovica Maria Zanet

 

Lodovica Maria Zanet, dottore di ricerca in Filosofia, ha insegnato alla Cattolica di Milano, alla Pontificia Università Salesiana (sezione Torinese della “Crocetta”) ed è attualmente incarica presso il Triennio Filosofico-Pedagogico di Nave (Brescia, sempre affiliato all’UPS). Ha conseguito nel 2014 il Diploma rilasciato dallo Studium della Congregazione delle Cause dei santi e collabora dal 2011 con la Postulazione Generale della Famiglia Salesiana.

Ha pubblicato, tra l’altro:

La santità dimostrabile. Antropologia e prassi della canonizzazione (EDB, 2016)

Martirio. Scandalo, profezia, comunione (EDB, 2017).

Oltre il fiume, verso la salvezza. Titus Zeman martire per le vocazioni (Elledici, 2017).