«Abbiamo visto il Signore!» – II domenica dopo Pasqua, 7 aprile 2024

Così scriveva Paolo VI: “Uno scrittore moderno osserva: Ho conosciuto famiglie cristiane molto ferventi, che dicevano ai loro famigliari: ‘È duro essere cristiani’ e la risposta era: ‘Oh, sì, è duro!’. Invece noi cristiani dobbiamo sentirci felici perché abbiamo accettato di portare il giogo di Cristo: quel giogo che Gesù chiama soave e leggero, ma dobbiamo sentirci più felici perché abbiamo motivi splendidi e sicuri per esserlo. La salvezza che Cristo ci ha meritato e con essa la luce sui più ardui problemi della nostra esistenza, ci autorizza a guardare ogni cosa con ottimismo” Leggi tutto “«Abbiamo visto il Signore!» – II domenica dopo Pasqua, 7 aprile 2024”

«L’avevano riconosciuto nello spezzare il pane» – III domenica di Pasqua, 23 aprile 2023

Cosa significa riconoscere Gesù risorto?

Cosa indica lo spezzare il pane?

Riconoscere il Signore risorto e spezzare il pane nella liturgia della Chiesa, nella storia umana e personale, nelle relazioni fraterne.

«Ri-conoscere»: incontrare di nuovo, in una forma più autentica e approfondita. Qualcuno dice: «Se Gesù si mostrasse a me personalmente, in forma viva, certamente crederei». E i discepoli, gli apostoli, che hanno vissuto con il Signore in carne ed ossa per circa tre anni, l’hanno riconosciuto facilmente da risorto? Pare proprio di no. Forse sta ad indicare che il cammino della fede non arriva mai ad un punto fermo, è sempre in movimento. Non sopporta una definizione definitiva, ma – mantenendo fisso il nucleo che il Signore ci ha consegnato – ha probabilmente sempre bisogno di essere ri-definita. Appunto, come una realtà viva e pulsante. I cristiani non adorano un cadavere, ma una Persona viva, seppure secondo una modalità che nessuno di noi saprebbe descrivere pienamente.

Come possiamo anche noi riconoscere Gesù, realmente presente in ogni istante delle nostre a volte fin troppo travagliate e disordinate esistenze? La parola di Dio, il Pane e il Vino eucaristici, le fatiche, le lotte, i piccoli successi miei e della mia famiglia non sono luoghi in cui Gesù risorto è lì, presente e operante?

Allora, è proprio dell’uomo di fede chiedersi «Dio, dove sei? Dove eri?», o piuttosto invocare «Apri i miei occhi, Signore, affinché io possa riconoscerti ogni giorno, in ciascun avvenimento»?

Allora, solo allora, attraverso questo atteggiamento di fede, ri-conosceremo Gesù risorto da sempre operante con discrezione e potenza ineffabili, nella nostra esistenza.

Spezzare il pane. Com-prendere che il Pane eucaristico non «nasconde» Gesù risorto, ma lo «mostra», lo «offre» con libertà e semplicità al mondo intero.

Se il pane eucaristico è in realtà Corpo di Cristo, anche noi possiamo far parte di quella misteriosa e meravigliosamente affascinante realtà chiamata «Corpo mistico di Cristo»: «che Dio sia tutto in tutti» (san Paolo nella prima lettera ai Corinzi 15,28).

Tutto questo può rivoluzionare la nostra preghiera, la meditazione cristiana, la consapevolezza di chi siamo e di chi siamo chiamati ad essere, le relazioni in famiglia, al lavoro, con gli amici: tutto.

«Riconoscere Cristo nello spezzare il pane»: ogni giorno è quello giusto perché questo sogno possa essere lasciato divenire realtà.

Dal Vangelo secondo Luca 24,13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Ascensione del Signore

Cosa significa che il Signore Risorto «Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo»?

Certamente, riferendosi appunto al Signore Risorto, non si tratta di una realtà semplicemente fisica, che si vede e si tocca come tutte le cose materiali a cui siamo abituati. Banalizzando, egli non ha premuto il pulsante di chissà quale magico ascensore invisibile, ma – molto più semplicemente – è tornato al Padre. Proprio da dove era disceso nell’incarnazione. Allo stesso Padre a cui era rimasto intimamente unito per tutta la sua esistenza sulla terra.

Nel mistero dell’Ascensione, Gesù ci dimostra da dove viene e da dove regna. Non sopra le banali nuvolette, ma – con il Padre e lo Spirito Santo – nel profondo più profondo dei nostri cuori.

Leggi tutto “Ascensione del Signore”