«Il tuo volto, Signore, io cerco» – Domenica delle Palme, 24 marzo 2024

La parola di Dio di oggi, Domenica delle Palme, ci immette in un’apparente contraddizione: come è possibile rivolgere una parola allo sfiduciato, se noi per primi siamo flagellati? La chiave sta nell’espressione bellissima «Il Signore Dio mi assiste». San Paolo dirà: «Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?».

La prima Lettura ci mostra con chiarezza che l’accoglienza gloriosa riservata a Gesù è solo un equivoco, una confusione tra la gloria terrena e il servizio a livello divino. Se siamo veramente sicuri che Dio è al nostro fianco, se gli permettiamo di rimanervi, la nostra esistenza si trasforma totalmente. Spariscono le paure inutili e l’unica preoccupazione è quella di essere fedeli alla volontà di Dio. Fino alla croce… e alla risurrezione. È poi interessante che la vera lingua che converte, che Dio può rendere «sua» non è quella del maestro o del sapiente, ma quella del discepolo, colui che si mette in profondo atteggiamento di ricezione. Compiendo un passo nell’approfondimento, san Francesco di Sales diceva che «la bocca parla solo alle orecchie, ma il cuore parla al cuore».

2a lettura – Tutti sentiamo profondamente bisogno di riconoscimenti. Ma basiamo le nostre scelte su quelli passeggeri, effimeri (durano un solo giorno, poi svaniscono), oppure proviamo a chiederci, dai momenti decisivi della nostra vita alla nostra quotidianità: «Gesù, cosa pensa di questa mia scelta?» «Cosa farebbe Gesù se fosse al mio posto?» L’umiliazione di Dio non è una sconfitta, ma il suo modo di amare e di mettersi al servizio. Prima di tutto all’interno della stessa Trinità, poi – in un unico movimento – nei confronti di noi uomini. Ciò che ci permette di entrare nella stessa linea d’onda di Gesù, in risonanza con Dio è proprio l’obbedienza. Essa non è una prerogativa dei consacrati, ma appartiene ad ogni seguace di Cristo. Cosa significa, per un marito, obbedire alla moglie? E per una moglie, cosa rappresenta la docilità a Dio attraverso l’ascolto del marito? Si può essere genitori obbedienti? E figli docili e disponibili (oltre le banalità e i luoghi comuni)? Inoltre, i doni che abbiamo, appunto perché doni gratuiti a cui abbiamo solo collaborato, implicano una dimensione di servizio.

Vangelo – «Cercavano il modo di catturare Gesù con un inganno per farlo morire». Scribi e farisei cercano la morte di Gesù. Io, realmente, profondamente, coscientemente… cosa cerco? Chi cerco? «Il tuo volto, Signore, io cerco». Chissà quante volte quella gente aveva pregato rivolgendosi a Dio con queste parole: ma, avendo di fronte il vero uomo e vero Dio, ne cercano la fine tragica poiché egli non corrisponde ai loro schemi. Auguriamoci una Settimana Santa di autentica ricerca di Dio. Meglio: lasciamoci cercare e trovare da Dio, che non si stanca mai di mettersi in cammino, in uscita vera… a nostro favore. La sua è una ricerca opposta rispetto a quella dei suoi persecutori. Dio cerca di farsi amare liberamente, non per costrizione. Per questo accetta anche il dramma, il rischio della croce. La quale non sarà l’ultima parola, ma strumento terribile e doloroso a favore della nostra salvezza. Nel Sabato Santo, come nelle antiche icone bizantine, gli strumenti di passione diverranno chiavi per aprire le porte degli inferi: la salvezza di ogni uomo, il quale permette di lasciarsi salvare. Dalle Palme a domenica di Pasqua: da una esaltazione, ad una vera vittoria di Gesù sul male e sulla morte.

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