Ascensione del Signore

Cosa significa che il Signore Risorto «Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo»?

Certamente, riferendosi appunto al Signore Risorto, non si tratta di una realtà semplicemente fisica, che si vede e si tocca come tutte le cose materiali a cui siamo abituati. Banalizzando, egli non ha premuto il pulsante di chissà quale magico ascensore invisibile, ma – molto più semplicemente – è tornato al Padre. Proprio da dove era disceso nell’incarnazione. Allo stesso Padre a cui era rimasto intimamente unito per tutta la sua esistenza sulla terra.

Nel mistero dell’Ascensione, Gesù ci dimostra da dove viene e da dove regna. Non sopra le banali nuvolette, ma – con il Padre e lo Spirito Santo – nel profondo più profondo dei nostri cuori.

Infatti, se l’Ascensione è un mistero che lascia senza parole, essa colma di gioia, di forza e di testimonianza i discepoli. I quali sono persone normalissime, ma in realtà totalmente trasformate dall’Amore del Padre, dalla vita del Figlio e dalla potenza dello Spirito Santo.

  1. Il Mistero Pasquale di morte e di risurrezione che Gesù ha vissuto viene affidato ai discepoli. Questi ultimi vengono chiamati ad essere «con-crocifissi», «con-risorti». Persone che tornano alla radice di ogni amore (Dio), allo scopo di rivelare il vero Amore.
  2. Testimoni a tutti i popoli della conversione e del perdono dei peccati. Martiri significa testimoni; essere testimoni presuppone, in mille maniere, la disponibilità al martirio. Il quale non è mistero di morte, ma realtà di vita, di felicità adesso e per l’eternità.
  3. Vengono rivestiti, nella benedizione, di quella potenza che è lo Spirito Santo. Testimoniare Gesù, amare come Gesù, non è (solo) questione di parole rette e sincere, ma soprattutto di fatti, di realtà e scelte quotidiane.
  4. Tornarono a Gerusalemme con grande gioia. Tutto il vangelo di Luca è un viaggio verso Gerusalemme, in direzione del Mistero Pasquale da parte di Gesù. Il quale a volte compie questa scelta con fatica, ma fa di tutto perché i discepoli vivano con lui questa salita. Adesso i discepoli vengono chiamati di poco fuori da Gerusalemme, ma soprattutto invitati a tornarci per essere loro i testimoni di quella bontà e misericordia che ha contrassegnato il ministero del Signore.
  5. Nel tempio lodavano Dio. Ormai hanno capito. Non piangono, non si disperano, non cadono nel vortice del pessimismo. Semplicemente, lodano Dio!