In Gesù, la felicità autentica – XII domenica del tempo ordinario, 25 giugno 2023

Non ci vergogniamo mai della nostra fede: non vergogniamoci delle amicizie autentiche (compresa quella con Gesù); non vergogniamoci dei nostri affetti, in particolare delle nostre famiglie. Se tutti ci dicono che dobbiamo essere i più forti, che è necessario alzare la voce, invece impegniamo tutte le nostre energie perché le nostre amicizie siano belle, sincere, pulite, delicate, rispettose.

Geremia: chiamata insistente da parte di Dio, resistenza del futuro profeta, infine docilità a Dio, cattiveria di coloro che non vogliono accettare il messaggio di Dio attraverso la sua voce, rifugio in Dio da parte di Geremia. Anche noi viviamo a volte momenti proprio difficili, che ci lacerano il cuore. Non scappiamo gettandoci nelle cose da fare, nella tecnologia, lasciandoci accalappiare da persone o situazioni che non aiutano: rimaniamo, anche da soli, con Dio solo.

 

Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Si tratta di un paragone tra noi e alcuni tra gli animali più deboli e delicati. Gesù ci dice di non aver paura. Ancora, non di scappare davanti alle piccole prove che possono anche irrobustirci, ma di confidare, di fidarci, di abbandonarci in lui anche nei momenti veramente delicati, difficili o dolorosi.

Madre Mazzarello e Don Giovanni Bosco, santi della bontà e dell’amorevolezza verso i giovani e le giovani. Madre Mazzarello, che era una ragazza e poi una donna forte, a causa di una malattia perse buona parte dell’energia fisica, ma non per questo mise in secondo piano l’amicizia con Gesù, anzi. Il primo ricordo di Giovannino era l’annuncio della morte del padre, quando il piccolo figlio aveva solo 3 anni. Lui, orfano di padre, divenne padre nella crescita spirituale ed educativa di tantissimi giovani.

Così anche noi, lasciamoci dire e ripetere: Riconoscete la vera felicità (tra le tantissime che vi vengono proposte), Non lasciatevela rubare, siate felici oggi e nell’eternità!!!

 

Dal Vangelo secondo Matteo (10,26-33)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

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