Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 1 gennaio 2024

Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.

  • Maria, Madre di Dio. Ci rendiamo veramente conto di cosa stiamo dicendo?

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«Siamo venuti ad adorarlo» – Solennità dell’Epifania del Signore, 6 gennaio 2023

«Magi voi siete i santi più nostri, naufra­ghi sempre in questo infinito, eppure sempre a ten­tare, a chiedere, a fissare gli a­bissi del cielo fino a bruciar­si gli occhi del cuore» (D. M. Turol­do).

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«Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» – Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 1 gennaio 2023

Di fronte a tantissimi atteggiamenti e possibilità differenti, Maria si alimenta, vive, trabocca di custodia e meditazione.

Chi custodire? Gesù, il Cristo.

Chi meditare? Non si tratta di un oggetto materiale. Neppure si risolve esclusivamente in una superficie su cui specchiarsi per ottenere pace e serenità più o meno stabili, concrete e autentiche. L’unico (una persona!) che merita di essere custodito e meditato è Gesù Cristo, Figlio di Dio venuto nel mondo attraverso il «sì» di Maria.

La Madre di Dio non volge il pensiero e l’animo a quanto sia brava lei, autocompiacendosi a riguardo di quanto sia stata piena di fede. Invece, rivolge la sua meditazione a Gesù, una persona presente che è viva nella storia sua e di tutta l’umanità. Leggi tutto “«Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» – Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, 1 gennaio 2023”

S. Natale 2022

Natale è l’umile gloria di Dio che si fa uomo.

Mi arrischio a scrivere che per vivere il Natale cristiano non basta arrestarsi con nostalgia alle tradizioni passate adatte solo per affermare con amarezza: «una volta sì che era Natale». Probabilmente non è neppure sufficiente aggrapparsi al romanticismo o al sentimentalismo intimistico del panettone soffice.

Natale è qualcosa di immensamente più grande… ma anche più semplice e piccolo.

Pensiamo a Maria Santissima che avvolge e abbraccia, scalda, nutre il bambino creatore del mondo intero.

Impersoniamoci in Giuseppe: è molto più che un semplice spettatore di tutta la scena e della stessa gloria natalizia.

Natale è l’umiltà di Dio che si fa trovare bimbo indifeso.

Mi sorge l’intuizione che il vero Dio manifestato in Gesù Cristo sia sempre stato debole, fragile, pronto al rischio di amare sino alla fine. È onnipotente sì, presente in ogni luogo, ma non secondo la nostra mentalità ancora bisognosa di conversione.

Verrebbe naturale iniziare enumerando i tantissimi «è Natale quando». Ma probabilmente questo listone non andrebbe a cogliere la realtà più bella e prodigiosa di ogni Natale: Dio viene non solo se siamo «buoni» (finiamo di raccontarci favole), ma scende proprio nella profondità delle nostre tenebre, sfiducia, disperazione, paure… insomma nelle e attraverso le nostre piccole «morti» quotidiane. È lì. E ci salva.

Buon Natale di umile gloria.