Santo Natale 2023

Se questa notte il vangelo di Luca ci ha presentato l’esattezza del “come” nasce Gesù, stamattina Giovanni è tutto proteso a spiegarci il divino “perché” del Natale.

Mi concentro solo su tre brevi frasi dell’evangelista Giovanni, che però mi sembrano più che sufficienti per additarci la profondità del mistero di Dio che oggi celebriamo con solennità.

 

Il Verbo era Dio. Dio non è solitario, Dio si esprime, parla. E la sua parola è addirittura una persona. Fra poco pregheremo: eternamente generato, non creato. Se noi siamo creature, figli adottati da lui e per mezzo di lui, Cristo è vero Dio. Vero Dio e vero uomo. Perché è successo tutto questo? Perché l’uomo, adottato come vero figlio da Dio in Cristo, potesse partecipare alla vita stessa di Dio. Allora basta paura che il tempo passi troppo veloce, che non si possano fare progetti, che siamo costretti a vivere alla giornata. L’unica vera paura, quella della morte, è stata sconfitta. Adesso la gioia può esplodere in canto, la speranza può veramente brillare in noi.

 

La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. È il mistero dei misteri, il vero problema attorno a cui dovremmo arrovellarci e non rassegnarci: perché esiste il male? Come è possibile che persone innocenti soffrano? Ho l’impressione che, scappando da questi interrogativi, la nostra fede rischi di diventare come una bella tinteggiatura di una casa cadente, che crolla dall’interno. C’è stato chi ha provato a rispondere con la filosofia, con la teologia, addirittura con le rivoluzioni. Eppure, le tenebre sono ancora lì. Ma la luce è più forte, solo l’Amore è l’ultima parola. Passiamo dal bambino nel presepio al “li amò sino alla fine” del triduo pasquale, in cui l’ultima parola è la risurrezione.

 

A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio. Per dono, gratuitamente (gratis), abbiamo la consapevolezza di essere i figli amati da un Padre-Madre affettuoso e amoroso all’infinito.

L’Eucaristia almeno settimanale e la confessione (il dialogo con il sacerdote) almeno mensile siano la nostra forza non solo per essere figli, ma per vivere da Figli di Dio.

 

Solo adesso possono nascere degli auguri sinceri, affettuosi, efficaci di buon Natale.

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