«Il mondo sia salvato per mezzo di lui» – IV domenica di quaresima «Laetare», 10 marzo 2024

Dio è guidato da un unico grande desiderio, da una speranza drammatica perché coinvolge la nostra libertà. Dio ha fatto, fa e farà di tutto perché l’uomo, liberamente e volontariamente, accetti di accogliere il dono della vita divina. Leggi tutto “«Il mondo sia salvato per mezzo di lui» – IV domenica di quaresima «Laetare», 10 marzo 2024”

«Chi ha orecchi, ascolti» – XV domenica del tempo ordinario, 16 luglio 2023

  1. Mi pare insufficiente una scontata lettura moralistica di questo brano evangelico, che si limiti a esortare o rimproverare, dicendo: “Tu devi diventare terreno buono!” Sì, ma come? Prima di tutto affidandoci alla grazia del Signore, poi avendo l’umiltà e la fiducia di metterci nelle mani di Dio attraverso il sacramento della Confessione, o anche per mezzo della paternità spirituale.
  2. Primato e abbondanza della grazia di Dio: la moltitudine della folla che lo circonda, le molte parabole che vengono utilizzate per offrire almeno qualche spunto su cos’è (Chi è!) il Regno di Dio, il seme che viene dato con larghezza persino sulla strada, sul terreno sassoso, sui rovi, sul terreno buono.
  3. Libertà da parte dell’umanità nell’accettare o rifiutare quanto viene donato.
  4. Moltiplicazione sovrabbondante dei doni a favore di coloro che sono docili a Dio.
  5. “Chi ha orecchi, ascolti”: la necessità della disponibilità a ricevere, accogliere il messaggio di Gesù.

Dal Vangelo secondo Matteo (13,1-23)

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

«Non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto» – VI domenica del tempo ordinario, 12 febbraio 2023

 

Il vangelo di questa settimana brilla per la sua bellezza.

 

Qualcuno, invece, si è spinto a dire che Gesù era totalmente libero dalla Legge, con le sue restrizioni. Affermazioni come questa si appoggiano sullo spirito libertario (libertà assoluta, a tutti i costi) e sessanttottino (vedi le ragazze che gridavano in piazza «il figlio è mio, ne faccio quello che voglio io»).

D’altra parte, altri continuano ad affermare l’importanza fondamentale della legge, dell’essere a posto, del seguire quasi pedissequamente (da schiavi) i comandamenti.

Altri ancora, non sono né totalmente liberi, né praticanti fino in fondo. Invece, si cuciono addosso il precetto dell’amore, ma solo a proprio uso e consumo, secondo il proprio comodo.

Tutti costoro sono totalmente lontani dallo Spirito del vero Dio di Gesù Cristo. Il Signore era libero DA ogni catena, ma all’esclusivo scopo di essere libero PER amare di più e meglio.

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