Solennità di san Giovanni Bosco 2024

Buona solennità a tutti e a tutte!

Oggi, nel celebrare con gioia e riconoscenza la solennità di san Giovanni Bosco, non possiamo assolutamente fermarci a compiere uno sterile elogio della sua persona e della sua attività. Sarebbe un vero e proprio peccato (sì, proprio uno di quelli da confessare!).

Già don Bosco vivente aveva notato fortemente questo rischio e invitava sempre (anche i miscredenti) a non fermarsi alla sua figura, ma a vederla come una trasfigurazione dell’opera del buon Dio. Intendo dire che troppi, nonostante gli indizi contrari forniti dallo stesso don Bosco, si sono fermati all’ammirazione nei confronti di un uomo di Dio e hanno volutamente evitato di convertirsi al vero Dio di Gesù Cristo. Questo vale – scusate – anche per il 2024.

Non possiamo permetterci, neanche per scherzo, di contemplare l’uomo don Bosco, il santo don Bosco. Infatti, in realtà, lui non fa altro che riflettere e comunicare la santità dell’Unico veramente Santo: il Signore Dio.

Quindi, non ci resta altro che aprire i nostri cuori in modo da poter contemplare, meditare, interiorizzare la santità di Dio Padre, Figlio, Spirito Santo, la quale si è manifestata in don Bosco ed ancora oggi è viva tra noi.

Sarebbe come, guardando un bell’albero, confondere i frutti con le radici.

I frutti di Dio in don Bosco li conosciamo benissimo. Sono, ad esempio, la sua preghiera instancabile, l’attività senza sosta a maggior gloria di Dio e a servizio dei giovani, specialmente i più poveri, quella corrente elettrica che viene chiamata amorevolezza, l’amore all’Eucaristia e a Maria Santissima. Insieme a tutte quelle caratteristiche che hanno affascinato ciascuno di noi e ci portano ad essere qui.

Ma un albero senza robuste radici non può né vivere, né portare frutto. Se il nostro sguardo non arrivasse a contemplare le radici che Dio ha piantato in don Bosco, sarebbe perfettamente inutile essere qui adesso.

Per chiarire e concludere, lascio la parola brevemente ad una persona (ben più importante di me) che ha tanto amato don Bosco: papa Pio XI.

Dal discorso del 3 aprile 1933 (circa un anno prima della canonizzazione di don Bosco – 1 aprile, Pasqua 1934):

«Il primo segreto di don Bosco è l’amore a Gesù Cristo. Un amore che è nella meditazione continua, ininterrotta di quello che sono le anime, non considerate in se stesse, ma in quello che sono nel pensiero, nell’opera, nel Sangue, nella morte del Divino Redentore, e l’amore per il Redentore diventa amore per le anime redente».

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