Solennità di Pentecoste 2023 (Autori vari), 28 maggio 2023

È davvero grande giorno per noi cristiani la solennità della Pentecoste, in cui lo Spirito Santo discese sugli apostoli e quindi fece come sua stabile dimora quella che noi chiamiamo Chiesa, ossia “Sua sposa”: una presenza divina che cambia totalmente la faccia della terra, facendo di noi che siamo “piccoli uomini, deboli, incapaci di ogni passo verso il cielo”, uomini di coraggio inspiegabile, che arrivano anche al martirio.

È una solennità, questo “natale della nostra Chiesa”, che ha bisogno di essere riscoperta e vissuta per accrescere l’amore e l’orgoglio di farne parte.

In seguito alla discesa dello Spirito Santo, i discepoli non solo non si nascondevano più per la paura di essere incriminati e uccisi, perché avevano seguito Gesù, ma si recarono nelle piazze, nelle sinagoghe a predicare Gesù, indifferenti delle conseguenze o delle persecuzioni. Non avevano più paura. Erano pieni di quella fortezza e ispirazione che è frutto dello Spirito Santo. E la loro parola ora riusciva ad abbattere le barriere dell’ignoranza della gente, fino a colmarli di stupore e venire alla fede. Affrontavano i tribunali senza timore, rispondevano a tono al sinedrio, accettavano con gioia il carcere e le flagellazioni, felici di poter dare alle parole la prova dell’amore.

Anche il nostro è tempo di Pentecoste. Tempo che non concede spazio alla paura: ma di fronte all’invasione sempre più sfacciata del male, che non teme di esibirsi nel modo più brutale e vergognoso, ci chiede la fortezza dello Spirito Santo. Sentinelle coraggiose, chiede lo Spirito alla sua Chiesa, e non spauriti soldati che fuggono.

Così pregava don Tonino Bello: «Spirito Santo, dissipa le nostre paure. Scuotici dalle nostre omertà, dai nostri silenzi colpevoli. Liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati sui poveri… Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell’universo e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido della rinascita. Questo mondo che invecchia sfioralo con l’ala della tua gloria. Fascia le ferite che l’egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle… Restituiscici al gaudio dei primordi della Pentecoste. Riversalo senza misura su tutte le nostre afflizioni. E il deserto finalmente diventerà giardino e nel giardino fiorirà l’albero della giustizia e il frutto della giustizia sarà la pace».

Spirito di Amore che ricrei lì dove l’uomo ha posto la parola fine, vieni a colmare le assenze della speranza.

Spirito di Pace che diffondi armonia dove i gesti maldestri umani hanno generato inquietudine, espandi la tenerezza del Padre sulle ansie che turbano e rassicura i timori che come gelidi venti allontanano la fiducia.

Spirito di Consiglio che non fai mancare il discernimento nei momenti più critici del vivere, orienta i passi e i pensieri verso le vette della consegna perché niente possa distoglierci dal desiderio di tracciare i sentieri del bene nella boscaglia della dispersione e di chiamare con noi tutti gli amici per narrare la storia che piace tanto ai cuori fanciulli degli uomini stanchi a sera, la verità del Pastore che va a cercare la pecorella e se la mette sul cuore.

Il soffio leggero dell’Eterno Amore ti conforti con il dono della Sapienza perché tu viva nella fecondità della Parola e le tue opere siano carità.

La luce vivida dell’ineffabile Splendore di Dio giunga a te con il dono dell’Intelletto perché tu entri nel Mistero infinito e il tuo pensiero si purifichi e diventi trasparenza.

Il silenzio calmo del respiro di Dio come intuizione soave ti doni il Consiglio perché nell’esperienza viva del discernimento divino tu non possa essere che misericordia.

La roccia immutabile della divina gloria ti porti il dono della Fortezza perché la sobrietà nelle scelte più piccole ti renda attento al bisogno di ognuno con la giustizia.

La pienezza dello Spirito di Dio ti doni la Scienza perché lo sguardo sulla realtà vada a toccare il senso nascosto di ogni cosa con la vera fede.

La tenerezza di un Amore senza confini trasbordi dall’infinità di Dio e ti doni la Pietà perché la tua vita con Dio sia un dialogo continuo e tutto diventi per te preghiera.

La grandezza del Mistero di Santità di Dio ti avvolga talmente da donarti il santo timore, perché non potrai più fare a meno di Lui e in ogni cosa la tua vita sarà come Maria: umiltà.

L’Oceano di Pace in cui abita la Bellezza, ti attragga a Sé e ti partecipi tutti i doni dello Spirito perché vivendo la pienezza di Dio a cuore aperto tu sia dono perfetto per ogni persona che incontri.

 

 

Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-23)

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».